Sempre più spesso si sente parlare di “smart city”, ma il significato di questo termine appare spesso incomprensibile. Cerchiamo di fare chiarezza
Il concetto di Smart City nasce nel 2008, cioè nell’anno in cui il mondo assiste impotente alla terribile crisi finanziaria che ancora oggi preoccupa i mercati. Le aziende informatiche avviano così un piano di promozione delle soluzioni tecnologiche per approcciarsi alle problematiche economiche in maniera “smart”.
Nasce così l’idea di utilizzare la tecnologia per progettare aree urbane pensate per creare sviluppo economico, migliorare la qualità della vita attraverso una più attenta gestione della mobilità e delle risorse e offrire servizi migliorati al cittadino.
I vantaggi offerti dalle smart city
Scopriamo quali sono gli effettivi vantaggi che l’evoluzione da città a Smart City può portare ai suoi cittadini.
Partiamo da uno dei servizi fondamentali che una grande città deve garantire: la mobilità. Anche il trasporto può diventare smart se si riescono a ridurre i costi, i tempi di attesa e il traffico urbano. Questo è possibile privilegiando ad esempio il car sharing, costruendo piste ciclabili o ancora dotandosi di mezzi pubblici elettrici che, oltre a non inquinare, consentono di accedere alle ZTL e ai centri storici.
Vivere in una Smart City significa vivere in un luogo in cui i rifiuti diventano un’opportunità di crescita. La tecnologia può quindi esserci utile a gestire in maniera ottimale la raccolta differenziata, utilizzando l’umido per produrre biogas e alimentare così reti o edifici pubblici. Smart City significa inoltre lavorare per il decoro urbano, installando cioè cassonetti a scomparsa.
L’argomento principale intorno al quale si è sviluppato il concetto di Smart City è senza dubbio l’energia, la cui produzione e gestione impatta in maniera diretta sul bilancio di un comune e sull’ambiente. Una città smart deve quindi incentivare l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili e favorire l’installazione di sistemi di autoproduzione (fotovoltaico, eolico o geotermico) che soddisfino il fabbisogno di un singolo edificio o quartiere.
Oltre a favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, una Smart City deve sensibilizzare i cittadini riguardo l’efficientamento energetico. Per evitare lo spreco delle risorse è necessario costruire edifici a basso consumo, possibilmente realizzati secondo i principi dell’architettura bioclimatica.
Smart City: la situazione in Italia
L’Italia vive con difficoltà la sfida della trasformazione digitale. Nonostante siano diversi i comuni che hanno intrapreso un percorso di digitalizzazione, la maggior parte si è fermata alla fase di sperimentazione. Sono perlopiù le grandi città come Milano, Torino e Bologna a portare avanti programmi a 360° sulla Smart City.
La maggior parte dei progetti avviati nei comuni italiani sono spesso penalizzati dalla mancanza di risorse economiche, dall’alternarsi di amministrazioni che non sempre condividono la stessa idea di sviluppo e dalla mancanza di competenze.
È però importante che l’Italia si avvii a passo sicuro verso la costruzione delle città del futuro. Pur richiedendo un investimento iniziale oneroso, le Smart City ripagano abbondantemente la spesa iniziale grazie all’ottimizzazione della gestione dei processi.