Luoghi inospitali, aridissimi, privi di ogni forma di vita animale o vegetale: i deserti sono paesaggi estremi, che spesso ci immaginiamo come incredibilmente caldi, mentre a volte possono essere anche eccezionalmente freddi. Ecco qui allora i dieci deserti più freddi del mondo: dal Sud Africa alla Cina, dagli Stati Uniti all’Argentina, dalla Groenlandia all’Antartide. Seguiteci allora in questo viaggio alla scoperta di queste regioni inesplorate, che pochissimi uomini sono riusciti a visitare.
IL DESERTO DI NAMIB
Cominciamo dall’emisfero meridionale: siamo nel sud dell’Africa, in Namibia, nella striscia di terra che affianca l’oceano Atlantico. Lì si estende il deserto di Namib, conosciuto per le sue temperature fredde causate dalla corrente del Benguela, favorite dalla sua posizione lungo la costa. Arido da oltre 80 milioni di anni, si ritiene che sia uno dei deserti più antichi del mondo. I suoi forti venti portano a incredibili tempeste di sabbia, che nel tempo sono state causa di numerosi naufragi.
IL DESERTO DEL TAKLAMAKAN
Il Taklamakan è un deserto continentale dell’Asia centrale, situato in Cina, nella regione autonoma dello Xinjiangin. Poiché si trova alle pendici dell’Himalaya, questo deserto è sottoposto agli influssi siberiani e le temperature invernali possono arrivare fino a – 26°C. Soprannominato il “mare della morte”, il Taklamakan ha forma ovoidale e occupa una vasta conca geologica con una lunghezza da ovest ad est di 1000 km, una larghezza da nord a sud di 500 km e una superficie di circa 270 mila km².
L’ALTOPIANO DEL COLORADO
L’altopiano del Colorado si trova nel sud-ovest degli Stati Uniti ed è attraversato dal corso del fiume Colorado e dei suoi affluenti. Questi fiumi, dal corso particolarmente sinuoso, hanno scavato profondi canyon, di cui il più famoso è il Grand Canyon. Questo deserto ha un’enorme escursione termica, sia giornaliera sia annuale, e la zona più arida spesso viene colpita da uragani.
IL DESERTO DEL KIZILKUM
Il deserto del Kizilkum si estende tra Kazakistan, Turkmenistan e Uzbekistan, in Asia centrale. La sua origine risale a circa 60 milioni di anni fa e il suo nome deriva dalla parola uzbeca “qizilqum”, che significa “sabbia rossa”: questo deserto è infatti costituito per la maggior parte da dune sabbiose. Se in inverno le temperature diventano estremamente rigide, in estate il clima cambia completamente e si possono raggiungere anche i 50°C.
IL DESERTO DELLA PATAGONIA
Ed arriviamo al più grande deserto dell’intero continente americano: il deserto della Patagonia, che si trova nel sud dell’Argentina, con piccole porzioni in Cile. La temperatura non va mai oltre i 12°C e la media annuale è di 3°C. Le gelate sono molto frequenti ma, a causa della siccità, ci sono scarse nevicate.
IL DESERTO DEL KARAKUM
Il deserto del Karakum è una vasta regione sabbiosa che occupa circa il 70% della superficie del Turkmenistan. Il nome deriva dal turkmeno “garagum”, che significa “sabbie nere”. Nel mese di gennaio, qui le temperature possono raggiungere anche i 20°C sotto lo zero. Una caratteristica del paesaggio sono i takyr, grosse conche separate dalle dune generate da venti. Questo deserto è noto anche per la cosiddetta “porta dell’inferno”, un enorme buco scavato dall’uomo nel 1971 per trovare il petrolio.
LA GROENLANDIA
La Groenlandia è un’isola collocata nell’estremo nord dell’oceano Atlantico, tra il Canada, l’Islanda, l’Artide e il mar Glaciale Artico. È l’isola più vasta del pianeta e al contempo, con circa 0,03 abitanti per km², lo stato meno densamente popolato. Le temperature sono molto rigide, e in particolare il Parco nazionale della Groenlandia nordorientale, che copre circa il 45% della superficie dell’isola, ha temperature che arrivano fino a -50°C: questo spiega perché la zona è totalmente disabitata.
IL DESERTO DEL GOBI
Il deserto del Gobi è uno dei più famosi del mondo, descritto già da Marco Polo nel Milione. Situato sulla cima di un altopiano tra la Mongolia e la Cina, l’alta quota conduce a temperature molto rigide: di notte si arriva a -40°C. Contrariamente all’immagine romantica a lungo associata a questa regione remota e inesplorata, gran parte del Gobi è costituita non da deserto sabbioso, ma da roccia nuda. Marco Polo raccontava di questa distesa abitata da popolazioni mongole, pastori nomadi e cammelli selvatici: di questo animale sembra sopravviva oggi solo un piccolissimo nucleo nella Mongolia meridionale.
L’ARTIDE
Sembrerà scontato, ma anche l’Artide è un enorme deserto ghiacciato. Situato esattamente al polo nord, le temperature invernali scendono fino a -58°C. Alcune zone sono coperte da ghiacciai tutto l’anno, mentre nel resto della regione ci sono cave di ghiaccio per periodi abbastanza lunghi. Il clima è comunque mitigato dall’acqua, che non ha mai una temperatura inferiore a −2 °C, il che rende la regione più mite rispetto a quella dell’Antartide.
L’ANTARTIDE
Ed ecco a voi il deserto ghiacciato più freddo del pianeta: l’Antartide, la regione circostante il polo sud e opposta all’Artide. Il 98% del territorio è coperto dai ghiacci della calotta antartica, il cui spessore medio è di 1.600 metri, il che gli dà il primato di continente più inospitale del pianeta. Le temperature minime arrivano normalmente a -50°C, e nel 2010 addirittura si è registrata la temperatura di -93,2°C. Sulla banchisa riescono comunque a vivere alcune specie animali: pinguini, foche, leoni marini, pesci, balene e alcune specie di uccelli.