Apparso praticamente dal nulla qualche mese fa, sull’onda del successo di un disco della cantautrice britannica Charli XCX, il brat green è stato quasi universalmente eletto a “colore dell’estate” 2024.
Cos’è il brat green? E perché si chiama così?
Anticipato da due singoli di grande successo, il 7 giugno del 2024 è uscito Brat, sesto album della cantautrice britannica Charli XCX, attiva da poco più di tre lustri dopo un esordio in giovanissima età. Etichettabile nel genere hyperpop, che unisce pop ed elettronica, il disco ha avuto un successo globale, sia di pubblico che di critica. Oltre alla musica, Brat è diventato un fenomeno virale anche grazie alla copertina, col titolo scritto in caratteri essenziali e sgranati su fondo verde.
Brat – this summer. 15 songs. 41:23 minutes long. on repeat. https://t.co/JHsLbjO049 pic.twitter.com/cLh1vInL9Z
— Charli (@charli_xcx) February 28, 2024
Si tratta di una composizione grafica essenziale, povera e (volutamente) brutta, che, in quanto tale, è stata eletta a perfetto simbolo dello “zeitgeist”, lo spirito del tempo.
Secondo quanto dichiarato dalla cantautrice, «volevo usare una tonalità di verde offensiva e fuori moda per innescare l’idea che qualcosa non va». Concetto ripreso anche dal titolo — brat è il “monello”, il ragazzino dispettoso, la “ragazzaccia” — e dai temi delle canzoni.
A quanto si dice, la stessa Charli XCX ha scelto tra altre ben 65 sfumature di verde questa tonalità vagamente acida, stomachevole e respingente, simile al verde lime. E il designer Brent David Freaney, dell’agenzia creativa Special Offer, che ha realizzato la copertina, aveva inizialmente preso in considerazione addirittura 500 sfumature.
Il brat green come fenomeno di costume
Una volta presentato al mondo, il brat green è presto diventato fonte di meme che hanno invaso la rete, fino a diventare una sorta di ufficioso colore dell’estate, tanto da essere stato abbracciato addirittura da Kamala Harris per la sua campagna elettorale per le presidenziali.
Il New York Times, scrivendo di questo fenomeno, ha titolato: «Non puoi sfuggire da questo colore».
Si è parlato di questo verde come di una sorta di “erede” del rosa Barbie, ma in realtà era un colore che, come si suol dire, “era già nell’aria”, ed è stretto parente del verde zoomer di cui parlammo un paio di anni fa.
Il brat green nella moda e nell’arredamento
Questa specifica tonalità di verde — così come altre simili — si presta bene all’abbigliamento e soprattutto agli accessori. Fa infatti parte di molte palette cromatiche viste sulle passerelle negli ultimi mesi.
Non si può dire altrettanto per l’arredamento d’interni, dove il verde acido è assai difficile da abbinare.
In questi anni in cui a farla da padrone sono le tonalità terrose e le tinte neutre, di sicuro non sarà declinato come colore primario ma potrà comunque diventare una sfumatura interessante per alcuni pezzi d’arredo capaci di attirare l’attenzione e dare una virata ironica alla stanza. Elementi, però, da dosare con molta parsimonia. Ad esempio un sofà o una poltrona, una vecchia credenza da rimodernare, una lampada, dei soprammobili, un tappeto.