Un vademecum per non dimenticare i fondamentali principi del turismo responsabile.
Eccoci qui, agosto è arrivato: chi è in attesa delle ferie ha lo sguardo un po’ stanco; chi invece ha già potuto riposare ha il volto più disteso. Con la pelle abbronzata e l’umore in ragionevole ripresa, non vediamo l’ora di recuperare quella valigia che fa capolino dall’armadio.
A tutti coloro che si apprestano a intraprendere un viaggio verso un paese che non conoscono, vogliamo dedicare un piccolo vademecum per non dimenticare i principi fondamentali del turismo responsabile.
A coloro che vanno alla scoperta di luoghi lontani, come distanza e cultura, ricordiamo che la disponibilità all’ascolto e il rispetto di tutti sono condizioni fondamentali alla conoscenza. Dunque, non dimentichiamo di mettere in valigia anche educazione, sensibilità e un po’ di versatilità.
I nostri consigli per affrontare una vacanza in modo responsabile sono:
1) Assaggiare sempre i cibi tradizionali. Per quanto a volte possa sembrare un’impresa più che un’opportunità, la cucina è ovunque un modo di raccontare storia e tradizioni di un popolo, e rappresenta l’espressione della sapienza e della creatività dei padroni di casa. Specialmente se siamo dall’altra parte del mondo, quello con il cibo è un appuntamento che non dobbiamo mancare.
2) Richiedere le ricette tradizionali è senza dubbio un’ottima iniziativa. Oltre a permetterci eventuali esperimenti nostalgici quando ormai saremo tornati alla vita di sempre, è un gesto di rispetto e cortesia nei confronti dei cuochi e un segno di apprezzamento della cultura ospitante.
3) Chiedere notizie sull’origine dei prodotti alimentari. Cerchiamo di acquistare i prodotti locali possibilmente a chilometro zero. Come ospiti in un paese straniero ne favoriremo l’economia interna. Visitiamo orti e allevamenti: seppur per un breve periodo parteciperemo realmente alla vita comunitaria e riporteremo con noi una maggior conoscenza e consapevolezza delle condizioni di vita del luogo.
4) Non sprecare il cibo. Le buone pratiche quotidiane valgono anche quando siamo in viaggio. Lo spreco alimentare è una distorsione da superare acquisendo una maggiore consapevolezza e il necessario rispetto per le risorse a nostra disposizione, tutt’altro che illimitate. Ormai diffusa in diverse parti del mondo, potremmo fare nostra la pratica della doggy bag.
5) Non sprecare energia e acqua. Abbandoniamo la disinvoltura superficiale dei piccoli gesti. Facciamo attenzione ai consumi inutili e in eccesso.
6) Differenziare i rifiuti e avere cura dell’igiene del luogo che visitiamo. Lasciamo pulito l’ambiente che visitiamo, come manifestazione di civiltà, educazione e rispetto.
7) Rispettare le forme d’arte, i monumenti, i luoghi di culto e la natura del posto. Evitiamo di disegnare, imbrattare, incidere muri e pietre; rispettiamo la natura lasciandola intatta nel suo ambiente; non disturbiamo gli animali e se stiamo effettuando dei percorsi nella natura, seguiamo le indicazioni delle carte e dei sentieri senza avventurarci in spedizioni alla Indiana Jones.
8) Visitare a piedi paesi e città è il miglior modo per conoscerli. Le strade, le case, i profumi, gli odori, il modo più o meno convulso di uomini e donne di riempire le vie sono i particolari che rendono ogni luogo unico nel suo genere. Camminare e mescolarsi alla vita che scorre è forse il modo più autentico per afferrarne lo spirito.
9) Partecipare agli eventi locali. Feste tradizionali e mercatini sono le occasioni ideali per incontrare le persone del luogo, osservarne le abitudini e ascoltarne i racconti.
10) Comprare dagli artigiani i nostri ricordi viaggio. Perdiamoci nelle botteghe, osserviamo le tecniche di lavorazione, omaggiamo la sapienza dei gesti tradizionali. Non acquistiamo prodotti realizzati con specie animali e vegetali protette.
11) Rispettare la dignità di ogni forma di religione e la libertà di ogni individuo di professare il proprio credo. Cerchiamo di avere sempre un abbigliamento consono quando entriamo in un luogo di culto.
12) Rispettare le persone del luogo. Cerchiamo di evitare comportamenti apparentemente innocui, ma di fatto offensivi. Se vogliamo fotografare le persone del posto, chiediamo loro il permesso.
13) Informarsi sulle abitudini locali. I viaggi che ci portano molto lontano richiedono una preparazione attenta a certi dettagli. È opportuno raccogliere informazioni circa le usanze, specie per le mance e la contrattazione nei mercati, in alcuni paesi una vera e propria ritualità.
14) Evitare l’ostentazione dei propri beni. È opportuno non viaggiare con gioielli e oggetti preziosi. Per qualche giorno possiamo farne a meno e il nostro viaggio sarà più sicuro.
15) Regalare oggetti o denaro ad associazioni piuttosto che a singole persone. Specie in paesi nei quali le condizioni di vita sono particolarmente difficili, se vogliamo omaggiare o aiutare gli abitanti del luogo, il ricorso alle associazioni può indirizzare il nostro gesto a sostegno dei progetti più urgenti.
16) Esprimere la propria opinione sul viaggio e raccontare la propria esperienza. Ci sono siti specializzati sui quali è possibile recensire il proprio viaggio, lasciando peraltro indicazioni che possono essere molto utili ad altri viaggiatori. Ricordiamoci sempre, quando esprimiamo le nostre opinioni, di farlo nel rispetto di chi legge e del paese che ci ha ospitati.
17) Il turismo sessuale per lo sfruttamento dei minori è un’aberrazione. Rifiutiamoci di contribuire in qualsiasi modo al perpetrarsi di umiliazioni e violenze ai danni di un altro essere umano. Non esiste il consenso in un atto sessuale con un bambino. Non esiste cultura e civiltà che possa in alcun modo giustificare questo comportamento. Nessuno ha il diritto di comprare, sottomettere e rendere schiavo un altro individuo.
Auguriamo a tutti buon viaggio!