Mi chiamo Camilla, sono una blogger non vedente.
Se l’abisso fosse un colore sarebbe blu. Se fosse una musica sarebbe blues. Blu-blues, un gioco di immagini e suoni, una sinestesia che dà vita a una fantastica trama colorata. Ricordo che quando ero piccola mia madre per farmi capire i diversi tipi di blu mi diceva: blu Piccolo principe, oppure blu maglietta della nazionale. Poi c’era il mio preferito, il blu del cielo di Van Gogh nella Notte stellata. Sotto quel cielo e dentro quella musica ho iniziato il mio percorso introspettivo con il blu, insieme con il rosa colore fondamentale della mia vita. Già perché ho sempre ascoltato blues e pensato in blu. La Notte Stellata tornava costantemente nelle mie giornate: quando studiavo mi calmava, quando dovevo scrivere mi dava ispirazione, persino quando piangevo le mie lacrime erano blu.
Il blu era il colore del mare, dell’estate con i palloni che danzavano leggeri sulla spiaggia. Oggi è blu il mare solcato da migliaia di persone in fuga.
È stato il colore del mio viaggio a Monaco di Baviera, da Roma fino alla città tedesca. Dodici ore di pullman e di blues in cuffia, mentre nella mia testa i pensieri prendevano corpo dipinti di blu. Per strada, l’Italia mi scorreva sotto i piedi con il suo mare blu, la Svizzera ci ha accolto con una gelida pioggia blu. A Monaco siamo scesi e ho sentito il profumo del blu Notte Stellata.
Un profumo, questo colore l’ha sempre avuto: quello della salsedine e della pioggia, della sera e del freddo. Ma per me il blu ha anche un sapore? Quello dei mirtilli, croccanti e succosi. Quello della tisana d’inverno e del gelato d’estate. Se potessi, darei al blu la freschezza del cielo, la consistenza del mare e il profumo caldo, intenso e calmante della lavanda.
È blu il cielo degli aviatori, è blu il cielo dei gabbiani. È blu il cielo delle stelle e della Luna.